Nel pomeriggio di oggi, lunedì 22 maggio alle ore 17 presso il Caffè Lavena in piazza San Marco a Venezia, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta ha preso parte al secondo appuntamento del ciclo di incontri “Caffè Europa”, intitolato “Le sfide e il futuro dell’Europa”, nel quadro delle iniziative promosse dall’ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa per la Festa dell’Europa. Insieme al sottosegretario Baretta, hanno preso parte all’incontro la direttrice dell’ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa Luisella Pavan-Woolfe, il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il segretario generale Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa Carla Rey e la presidente del consiglio comunale di Venezia Ermelinda Damiano.
“L’Europa prenda coscienza della sua forza – ha esordito Baretta –, non solo delle sue debolezze. In piena globalizzazione l’Europa è ancora la prima economia del mondo. Serve una presa di coscienza della collocazione geopolitica dell’Europa, che resta centrale. Nonostante il rischio di rimanere schiacciati fra la Russia di Putin e l’America di Trump, l’Europa rimane centrale. La parte meridionale dell’Europa interagisce con un mondo esplosivo, quello del Medioriente e dell’Africa, che ci impongono un ruolo centrale. La nostra posizione richiede dunque una presa di coscienza di sé, per questo sono necessarie alcune riforme. Abbiamo iniziato a votare più o meno direttamente il presidente della Commissione: andiamo avanti per questa strada, anche rinunciando a parte della sovranità degli stati. A ciò andrebbe affiancata una elezione diretta del Parlamento, anche con liste transeuropee, per una riforma politica di forte rafforzamento della democrazia da parte del popolo”.
“E poi serve una riforma di carattere economico-sociale – ha proseguito Baretta –. Abbiamo una moneta unica, contestata, ma che regge alle prove del cambio internazionale, nonostante la Brexit abbiamo una libera circolazione che dobbiamo difendere. Rimangono però la questione fiscale e quella del welfare. Una delle ragioni per le quali abbiamo assistito all’esito del referendum inglese è la sofferenza dovuta a condizioni di disuguaglianza”.
“Si alternano i sondaggi, abbiamo segnali di ripresa di una volontà europea, dobbiamo andare avanti in questa direzione – ha concluso il sottosegretario Baretta –. La verità, come ci ha dimostrato la vittoria di Macron, è che si può vincere con nette posizioni. Penso che dobbiamo essere netti e controcorrente, verso gli Stati Uniti d’Europa. Una chance fondamentale per l’Italia: l’Europa è il minimo di cui abbiamo bisogno”.
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