“L’approccio europeo mi pare molto severo sulle questioni bancarie. Il rischio di un’interpretazione troppo rigorosa c’è – ammette il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta -. Non abbiamo reagito a queste dichiarazioni perché pensiamo che la cosa non riguardi le banche venete”.
Roma sta lavorando per aderire alla richiesta di aumento precauzionale di 4,7 miliardi. Bce non vede come mai si dovrebbe ricorrere ad aiuti di Stato, oltretutto per banche non di sistema. Il Governo, questa la trattativa, vuole invece dimostrare che le popolari sono un perno che non si può svitare senza fare crollare tutto.
“Mostrare che è possibile una strategia fondata più sul rilancio che sul fallimento – spiega Baretta -. Le venete non sono banche né piccole né sull’orlo del default; escono da una difficoltà di governance vera ma possono essere rilanciate”.
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