“Il metodo qui è sostanza”. È con queste parole che il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, riassume nell’intervista al mensile Vita (pubblicata in anteprima sulla versione online del mensile e sulla versione cartacea della rivista che sarà in edicola da domani) il cambio di strategia nell’affrontare la delicata questione del riordino del settore giochi. Un cambio che passa anche dall’invito del giornalista Marco Dotti di rendere pubblica la bozza di accordo discussa lo scorso 2 febbraio in sede di Conferenza unificata, aprendola al contributo del mondo associativo.
“La società civile – spiega il sottosegretario – ha cambiato i termini del problema, ha fatto capire che intervenire sull’offerta è fondamentale, per limitare i danni che colpiscono, prima di tutto, il legame sociale”.
Per questi motivi, la proposta dl Governo parte dalla riduzione del numero delle slot machine e dei punti gioco. “Ci siamo, infatti, mossi – racconta Baretta nel corso dell’intervista – partendo proprio da questa considerazione e dall’idea che il punto più critico dell’intero sistema fossero le slot machine, anche perché sono le più diffuse sul territorio italiano, quasi quattrocentomila. Strada facendo, però, ci siamo accorti che bisognava non solo ridurre il numero delle macchinette presenti nei vari locali o punti di gioco, ma anche regolamentare quegli stessi punti di gioco (…) Sono 96mila quelli abilitati a tenere delle slot. Francamente, è un numero esorbitante. (…) Puntiamo a dimezzarli in tre anni“.
Un’impresa non semplice, a cui alcuni settori della società civile muovono comunque un’osservazione: si sta mettendo mano solo a una parte del problema. “Che questo è solo il primo passo e credo che vada vissuto come tale. Esiste il problema della pubblicità e, anche lì, un primo passo l’abbiamo fatto introducendo dei divieti, ma dovremmo andare – mia opinione – verso il divieto totale della pubblicità come per i tabacchi. Serve però un percorso per arrivarci. Esiste il problema del gioco online, ma anche lì ci arriveremo. Cominciamo dunque a portare a casa un primo risultato che dimostri l’inversione concreta di tendenza, in un aspetto specifico del problema che sono le slot e diamoci tutti – Governo, enti locali, terzo settore, società civile– una serie di appuntamenti e di obiettivi, ma con la necessaria gradualità che permetta di portarli a casa tutti quanti, altrimenti rischiamo di non ottenere nulla anche stavolta. Questo è un primo passo, ma stabiliamo subito altre scadenze e cominciamo a capire quali saranno i prossimi passi da fare. Soprattutto, cominciamo a muoverci. Tutti assieme“.
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