Baretta: «Sforbiciata decisa dalle Regioni, usino i costi standard» (Intervista al Corriere Veneto)

ImmaginePier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, con la legge di Stabilità piovono sulle Regioni altri 4 miliardi di tagli. Di questi, 1,5 miliardi si abbatteranno sulla sanità. E Zaia è infuriato.
«Il governo ha fissato il saldo, 4 miliardi, lasciando le Regioni libere di decidere come arrivarci. E le Regioni, tra le altre ipotesi, si sono dette disponibili a ridurre di 1,5 miliardi la spesa sanitaria. La proposta, dunque, è arrivata da loro, noi la stiamo solo assecondando. Ad una condizione».
Quale?
«Il taglio non dovrà ricadere sui cittadini, le prestazioni non dovranno diminuire. Le Regioni applichino i costi standard, abbassando la spesa per l’acquisto di beni e servizi. Se riusciranno a mettersi d’accordo e ad applicare i costi standard, e se in Veneto davvero non esistono più sprechi come va dicendo Zaia, allora il governatore può stare tranquillo, perché il Veneto non sarà sfiorato. La sua è una polemica inutile».
Ma i mitici costi standard a che punto sono?
«Quelli dei Comuni sono pronti, sono stati pubblicati e già applicati sui trasferimenti in percentuale crescente di anno in anno, dal personale alla polizia locale. Quelli della sanità pure sono pronti e questa può essere l’occasione per iniziare ad usarli. La strada, insomma, è segnata, anche perché i costi standard sono la chiave per il superamento del patto di stabilità. Tutt’al più potrà esservi qualche correzione alla rotta per evitare distorsioni e sperequazioni: penso a Venezia che aveva il Casinò e la legge Speciale che negli anni hanno consentito spese nel Sociale decisamente fuori media».
Anche i Comuni patiscono un taglio di 1,2 miliardi.
«Grazie all’accordo con l’Anci l’impatto è stato limitato con la possibilità di dirottare gli oneri di urbanizzazione sulla spesa corrente, di tagliare gli investimenti (soluzione a cui spero i sindaci ricorreranno con prudenza), di ricontrattare i mutui lasciando che sia lo Stato ad accollarsi i relativi interessi. E, come per le Regioni, sono stati allungati i tempi per il ripiano delle perdite fino a 30 anni. Anche qui, dunque, non è necessario tagliare i servizi».
Ma perché andate sempre a colpire gli enti locali?
«La legge di Stabilità prevede un taglio di 6 miliardi per lo Stato centrale e i ministeri, è la botta più dura. E c’è 1 miliardo pure per le Provincie che chiudono. Dobbiamo dimagrire a tutti i livelli, incidendo sugli eccessi di spesa».
Interverrete sul Patto?
«E’ stato allentato per 1 miliardo a favore dei Comuni, stiamo lavorando per arrivare allo stesso risultato per le Regioni. Sarebbe straordinario».
Aumenterete le risorse per il trasporto pubblico?
«E’ uno dei punti principali della trattativa con le Regioni, bisognerà trovare i fondi».
L’Imu sui terreni agricoli verrà eliminata?
«Eliminarla è improponibile. Ne è stato rinviato il pagamento, giustamente, perché i parametri di calcolo erano iniqui, con forti squilibri in montagna. Saranno rivisti».
Complessivamente che giudizio dà sulla manovra?
«Positivo. Alla Camera abbiamo stabilizzato il bonus degli 80 euro ed ampliato la dotazione del bonus bebè per le famiglie con il reddito più basso. Al Senato l’obiettivo è quello di intervenire sulla tassazione dei fondi pensione, appena alzata dall’11 al 20%. Sono fiducioso, la sensibilità sul tema è ampia».
Marco Bonet

2014-12-05T12:49:11+01:00 5 Dicembre 2014|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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