Lotta alle povertà, sostegno agli anziani, ingresso agevolato dei giovani nel mondo del lavoro. Si è trasformato in un vero e proprio meeting l’incontro, avvenuto stamane sulla motonave Padus promosso da Anteas Guastalla, tra il mondo dei pensionati della Cisl e la Cisl Emilia Centrale e Pier Paolo Baretta, sottosegretario di Stato al Ministero di Economia e Finanze.
Il sottosegretario si è rivolto a una platea, quella reggiana e modenese intervenuta, che lo ha interrogato su futuro previdenziale, aumento della povertà, tensioni sociali generate dall’accoglienza. Aspetti sociali che dipartono dai temi economici della crisi di ieri e dai dati di oggi.
“L’aumento del Pil è reale e va oltre le previsioni del Governo – ha spiegato l’onorevole Baretta –. Significa che la ripresa, che fa leva su export, industria e turismo, è in atto. Per il prossimo anno si ipotizza addirittura un +1,5%. Ricordiamo che abbiamo perso, dal 2007 al 2016, 7 punti di Pil, il 22% della produzione industriale, la borsa è scesa del 51% e i consumi del 5%. Il sistema italiano ha comunque tenuto grazie anche a una struttura produttiva fatta di piccole e medie aziende, al sistema della pubblica amministrazione (che ha comunque garantito un reddito a più di 3 milioni di dipendenti e alle loro famiglie) e al risparmio degli italiani, per quanto eroso”.
Sono però tre gli elementi di criticità che, come dimostra anche il contesto reggiano, preoccupano. “In primis la povertà – ha spiegato Baretta – , sia assoluta (4,7 milioni di persone al di sotto del reddito minimo di riferimento) che relativa (8 milioni di persone). Da qui l’impegno del Governo, oltre a un primo impegno di 1,6 miliardi di euro, a reperire ulteriori risorse stimate in 6-7 miliardi. Quindi il tema della disoccupazione giovanile, una vera tragedia: i numeri attuali sono inaccettabili, ecco perché stiamo lavorando per abbassare il cuneo fiscale per le imprese che assumono giovani. E, non ultimo, il tema della spesa sociale, tra cui le pensioni, destinata a richiedere nuove risorse con l’aumento dell’aspettativa di vita prossima agli 85 anni”.
E se la spesa sociale “non è contraibile, può e deve essere qualificata” ha spiegato il sottosegretario dal tavolo dei relatori nel quale sono intervenuti Angelo Sottili, coordinatore Anteas Guastalla, Loris Cavalletti, segretario Fnp Cisl Emilia Centrale, Adelmo Lasagni, segretario generale Cisl Emilia Centrale, Margherita Salvioli Mariani e Andrea Sirianni, segretari Cisl Emilia Centrale. Per tutti sono “troppe le pensioni al di sotto dei 1.000 euro, non sufficienti a garantire una vita dignitosa per l’anziano”. “Con la qualificazione della spesa sociale dovremo trovare il modo di liberare risorse in questa direzione. Come? Legando detrazioni e deducibilità dei redditi all’effettivo potere economico delle persone”.
Garanzie, infine, per il mondo sindacale sul fatto che il dibattito sulla crescita, oltre a vedere coinvolti Governo e parti sociali, sia incentrato proprio su povertà, anziani e giovani.
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