VENEZIA «Non è vero. Non si tratta di tagli lineari», il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta frena subito le critiche alla bozza di legge di Stabilità 2015 licenziata mercoledì dal governo.
Sottosegretario, questo però riferiscono i sindaci . Soprattutto quelli del suo partito che si dicono delusi dal provvedimento.
«Non è così. E siamo pronti a incontrare i sindaci del Veneto di qualunque colore politico il prima possibile per discutere dei contenuti della manovra. Capisco comunque il nervosismo dei primi cittadini. Lo sappiamo tutti che hanno subito una lunga serie di tagli negli ultimi anni».
Nel testo della legge i sindaci dicono di non aver trovato riferimenti ai costi standard. Anzi. Sembra che si tratti di un taglio orizzontale di cinque miliardi per Comuni e Regioni.
«Con questa legge di Stabilità dovevamo definire obiettivi molto complessi. Il saldo è quello di un miliardo e due per i Comuni e quattro per le Regioni, ma per arrivare a quella cifra siamo aperti a tutti i miglioramenti possibili. Lo ripeto: questi saranno tagli mirati che devono colpire gli sprechi. Chiederemo noi ai sindaci e ai presidenti di Regione come fare. Loro sanno di sicuro meglio del governo dove e come intervenire sui territori»
I rappresentanti degli enti locali si lamentano del fatto che si taglia ai soliti noti e che i ministeri non devono mai fare sacrifici.
«Per non pesare sui cittadini abbiamo chiesto uno sforzo a tutti gli amministratori locali ma non ci siamo dimenticati del governo centrale. I ministeri dovranno confrontarsi con un taglio netto di sei miliardi di euro. Non è proprio poco. E poi abbiamo premiato i Comuni più virtuosi».
Cioé?
«Abbiamo dato un miliardo di euro di spazio al Patto di stabilità come chiedevano i sindaci»
Un miliardo di Patto però è poca roba se si taglia la sanità delle Regioni di quattro. Le conseguenze del taglio dei servizi sarebbero tutte a carico dei Comuni.
«Come ho detto, la tipologia dei tagli sarà frutto della discussione con i territori. Quello che è certo è che in regioni come il Veneto non ci sarà bisogno di tagliare la sanità. Anzi. La nostra intenzione è colpire gli sprechi. Per dire una cosa che il governatore Luca Zaia ripete sempre: se ci saranno tagli alla sanità, saranno dove una siringa costa più del dovuto»
Zaia però non sembra d’accordo. Ha annunciato di voler impugnare la legge.
«Vabbé… La manovra riduce le tasse per i lavoratori e per le imprese, rende stabili gli ottanta euro per un milione di veneti, mette sul piatto 800 milioni per le partite Iva e riduce l’impatto dell’Irap. Checché ne dica Zaia, questa legge va incontro ai lavoratori e alle imprese. E questo, in Veneto, contribuirà alla crescita»
VENEZIA «Non è vero. Non si tratta di tagli lineari», il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta frena subito le critiche alla bozza di legge di Stabilità 2015 licenziata mercoledì dal governo.
Sottosegretario, questo però riferiscono i sindaci . Soprattutto quelli del suo partito che si dicono delusi dal provvedimento.
«Non è così. E siamo pronti a incontrare i sindaci del Veneto di qualunque colore politico il prima possibile per discutere dei contenuti della manovra. Capisco comunque il nervosismo dei primi cittadini. Lo sappiamo tutti che hanno subito una lunga serie di tagli negli ultimi anni».
Nel testo della legge i sindaci dicono di non aver trovato riferimenti ai costi standard. Anzi. Sembra che si tratti di un taglio orizzontale di cinque miliardi per Comuni e Regioni.
«Con questa legge di Stabilità dovevamo definire obiettivi molto complessi. Il saldo è quello di un miliardo e due per i Comuni e quattro per le Regioni, ma per arrivare a quella cifra siamo aperti a tutti i miglioramenti possibili. Lo ripeto: questi saranno tagli mirati che devono colpire gli sprechi. Chiederemo noi ai sindaci e ai presidenti di Regione come fare. Loro sanno di sicuro meglio del governo dove e come intervenire sui territori»
I rappresentanti degli enti locali si lamentano del fatto che si taglia ai soliti noti e che i ministeri non devono mai fare sacrifici.
«Per non pesare sui cittadini abbiamo chiesto uno sforzo a tutti gli amministratori locali ma non ci siamo dimenticati del governo centrale. I ministeri dovranno confrontarsi con un taglio netto di sei miliardi di euro. Non è proprio poco. E poi abbiamo premiato i Comuni più virtuosi».
Cioé?
«Abbiamo dato un miliardo di euro di spazio al Patto di stabilità come chiedevano i sindaci»
Un miliardo di Patto però è poca roba se si taglia la sanità delle Regioni di quattro. Le conseguenze del taglio dei servizi sarebbero tutte a carico dei Comuni.
«Come ho detto, la tipologia dei tagli sarà frutto della discussione con i territori. Quello che è certo è che in regioni come il Veneto non ci sarà bisogno di tagliare la sanità. Anzi. La nostra intenzione è colpire gli sprechi. Per dire una cosa che il governatore Luca Zaia ripete sempre: se ci saranno tagli alla sanità, saranno dove una siringa costa più del dovuto»
Zaia però non sembra d’accordo. Ha annunciato di voler impugnare la legge.
«Vabbé… La manovra riduce le tasse per i lavoratori e per le imprese, rende stabili gli ottanta euro per un milione di veneti, mette sul piatto 800 milioni per le partite Iva e riduce l’impatto dell’Irap. Checché ne dica Zaia, questa legge va incontro ai lavoratori e alle imprese. E questo, in Veneto, contribuirà alla crescita»
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