“Fabrizio Saccomanni era un galantuomo”. Così Pier Paolo Baretta, presidente di Res e sottosegretario al Mef con Saccomanni, ricorda il presidente di Unicredit.
“È un termine in disuso in quest’epoca – continua Baretta -, ma è ben indicato per una persona seria, competente, umile e socievole, quale io ho conosciuto nel periodo in cui ho lavorato con lui al Ministero dell’Economia: lui Ministro del governo Letta, io Sottosegretario. Gli incontri frequenti, le riunioni politiche e tecniche erano sempre condotte con saggezza, sagacia e rigore istituzionale e professionale. Ma sono soprattutto i colloqui privati, a due, che mi hanno colpito, per la semplicità con la quale sapeva affrontare le complesse questioni sul tappeto, per i consigli che sapeva dare ed accogliere, per la discreta ironia che lo accompagnava. Una persona degna di servire lo Stato e i cittadini.
Quando, caduto il Governo, salutò il personale del Ministero disse semplicemente che a lui era toccato il periodo della semina, ad altri sarebbe toccato il raccolto, ma che queste erano le regole della democrazia…
Nelle occasioni successive di incontro, anche recenti, nei suoi nuovi compiti, il suo tratto era rimasto nitido e rassicurante. È stato un piacere ed un onore – conclude l’esponente Pd – averlo conosciuto e aver collaborato con lui”.
Quando, caduto il Governo, salutò il personale del Ministero disse semplicemente che a lui era toccato il periodo della semina, ad altri sarebbe toccato il raccolto, ma che queste erano le regole della democrazia…
Nelle occasioni successive di incontro, anche recenti, nei suoi nuovi compiti, il suo tratto era rimasto nitido e rassicurante. È stato un piacere ed un onore – conclude l’esponente Pd – averlo conosciuto e aver collaborato con lui”.
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