Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta ha partecipato al raduno interprovinciale A.L.T.A. organizzato dall’Associazione Lagunari Truppe Anfibie Sez. Prov. Treviso, che si è svolto presso il Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia (TV). La manifestazione si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra e, in particolare, vuole ricordare il Centenario degli Avvenimenti di Caporetto con la resistenza sul Piave e il 30° anniversario della consegna del Tricolore alla Sezione A.L.T.A. di Treviso.
“È con sincero piacere e con onore che partecipo alla odierna cerimonia – ha dichiarato il sottosegretario Baretta –. Saluto l’Associazione Lagunari Truppe Anfibie e la bandiera della sezione A.L.T.A. di Treviso e i labari delle Associazioni d’Arma. Saluto le Autorità militari religiose e civili e, con loro, i Gonfaloni delle città di Vittorio Veneto e di Treviso decorate di medaglia d’oro”.
“Questa manifestazione – ha proseguito – celebra il trentesimo anniversario della consegna della bandiera italiana alla sezione A.L.T.A. di Treviso. Ma si inserisce nel percorso della memoria che ci accompagna in questi quattro anni del Centenario della Prima Guerra Mondiale. In particolare, quest’anno, ricordiamo i tragici avvenimenti di Caporetto, quando tutto sembrava perduto. Questo ricordo, per noi posteri, assume il significato di un doppio insegnamento: se, da un lato, tristemente ricordiamo una dolorosa sconfitta e onoriamo i Caduti di quei momenti e non ci nascondiamo le responsabilità di quell’esito; dall’altro sappiamo che da quella sconfitta ripartì il riscatto che ci portò nel corso di pochi mesi a rovesciare le sorti di una guerra che sembrava perduta ed avviarci verso Vittorio Veneto, dove saremo il prossimo 4 novembre per iniziare quel cammino che porterà lì, a Vittorio Veneto, tutta l’Italia, il prossimo anno, il 1918!”.
“Ma il significato di questa celebrazione non si esaurisce nella, pur doverosa, memoria del passato – ha aggiunto Baretta –. Assolve, anche, al compito, al grande merito, di contribuire al rafforzamento della nostra identità ed unità nazionale. Nel riscoprire e valorizzare il senso del “sacrificio” che le generazioni che ci hanno preceduto hanno compiuto per consegnarci una nazione, un Paese, libero, democratico ed in pace, riscopriamo la nostra identità di oggi, il nostro essere cittadini, il nostro essere Italiani; e, per merito di una più ampia, civile, convivenza, che vogliamo difendere… Il nostro essere europei e cittadini del mondo”.
“Viviamo un’epoca di grandi trasformazioni economiche, culturali e sociali – ha detto il sottosegretario –. Esse coinvolgono profondamente non soltanto i nostri livelli e stili di vita, ma, anche, il nostro rapporto con le Istituzioni, così come esse sono venute formandosi nel corso della storia. Dobbiamo combattere il rischio di smarrire il “senso” della nostra convivenza nazionale, costretta a misurarsi con l’insicurezza internazionale che minaccia la vita quotidiana e con l’ansia per il futuro ancora segnato dagli effetti della crisi. Tutto ciò finisce per offuscare, per nascondere anche gli effetti di una ripresa economica che c’è e sta ormai diventando stabilmente positiva. Una ripresa che non sta avvenendo per caso, ma è il risultato di un impegno collettivo di tutti, sorretto da una stagione di riforme che il Governo ha portato avanti in questa legislatura e di cui cominciamo a vedere i risultati”.
“In questo contesto – ha proseguito – il ruolo delle Forze Armate non è soltanto quello istituzionale relativo alla difesa del Paese, ma diventa anche quello di rappresentare quei valori comuni alla base della comune convivenza, fatta di tradizione, di storia, di sacrifici ma anche di professionalità, di competenza, di passione. I Lagunari – voi Lagunari! – siete uno dei migliori esempi. Siete i moderni custodi delle gloriose memorie dei “Fanti da Mar” della Serenissima Repubblica di Venezia, dai quali hanno ereditato i vessilli, il grido di battaglia, lo spirito ed il temperamento. Il coraggio e l’abnegazione di questo Corpo alla causa di Venezia gli valse il titolo di “Fedelissimi di San Marco”. Da sempre queste truppe anfibie sono state un baluardo nella difesa dei nostri territori e di Venezia. Memorabile il ruolo da loro svolto insieme ai “Cacciatori del Sile”, nella difesa della città durante l’assedio austriaco (1848-1849); fondamentale il loro ruolo durante la Grande Guerra nel presidiare e difendere le vie d’acqua lagunari e fluviali e si distinsero particolarmente sul Basso Piave dove riuscirono a stroncare tutti i tentativi di attacco portati dagli austriaci in quel settore. Un ruolo di servizio al Paese che si è esplicato anche in occasione di drammatiche calamità naturali come l’alluvione del Polesine del 1955 e di quella di Venezia del 1966, in cui l’intervento tempestivo dei Lagunari consentì il salvataggio di numerose vite umane e del patrimonio culturale della città”.
“I Lagunari di oggi; voi lagunari di oggi, siete, dunque, i legittimi eredi di questa storia, ne siete i custodi e i testimoni. Il vostro contributo nelle missioni internazionali, che vedono la partecipazione del nostro Paese, è costante e, in qualche infausto caso il Corpo ha pagato, coi suoi uomini, il prezzo dell’estremo sacrificio. La vostra presenza all’Operazione Strade Sicure, fondamentale strumento di presidio del territorio per la prevenzione del terrorismo, è continua e rassicurante per l’intera popolazione” ha dichiarato Baretta.
“Voglio, infine, rivolgere un particolare ringraziamento al Corpo ed ai suoi Comandanti, nonché al Ministro Pinotti e allo Stato Maggiore dell’Esercito, per la disponibilità data a riorganizzare la presenza dei Lagunari nel territorio veneziano, dislocando sia le truppe che i mezzi anfibi e di terra nel comprensorio di Malcontenta, che, una volta rinnovato ed adeguato coi necessari lavori logistici, operativi ed ambientali, consentirà di lasciare alla comunità civile, per gli usi pubblici, la Casema Miraglia dell’Isola delle Vignole e, successivamente, la Caserma Matter di Mestre” ha aggiunto.
“Per tutto questo insieme di motivi, cari Lagunari, senza alcuna retorica, ma con convinzione profonda, meritate il riconoscimento delle Istituzioni e dei cittadini italiani; a cui, mi permetto di unire il mio personale ringraziamento di veneziano e di rappresentante del Governo” ha concluso.
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