Baretta al convegno di Fondaco Europa: “Non facciamoci cogliere impreparati come leader di un progetto Alto Adriatico”

Ha avuto luogo oggi pomeriggio a Palazzo Franchetti a Venezia il convegno di Fondaco Europa intitolato “L’Europa in cammino…e l’Italia?”. All’incontro, introdotto dal presidente dell’associazione culturale Fondaco Europa Arcangelo Boldrin, sono intervenuti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Sandro Gozi, l’economista e rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, il politologo e docente dell’Università Luiss di Roma Sergio Fabbrini e il sottosegretario all’Economia e alla Finanza Pier Paolo Baretta.

19059824_1947967702104674_462815587955326830_n“Resto convinto che per rilanciare una prospettiva europeista – la sola che ci offre una prospettiva di futuro – dobbiamo essere in grado di osare nella risposta culturale ed educativa, prima ancora che politica – ha affermato Baretta –. Parliamo, dunque, senza reticenze di Stati Uniti d’Europa! Dobbiamo, inoltre, allargare gli orizzonti. Come ricordava Sandro Gozi, bisogna tornare a considerare la questione balcanica, alla quale va aggiunta quella della Cina. Questa è una questione decisiva per noi a Venezia perché la Via della Seta approda naturalmente qui, a Venezia. Noi veneziani, però, non dobbiamo farci cogliere impreparati o disuniti nel proporci come leader di un progetto Alto Adriatico”.

“La seconda considerazione – ha aggiunto il sottosegretario – riguarda le riforme: la sconfitta del 4 dicembre pesa. Comporterà una impasse, e già noi stiamo vivendo le conseguenze di quella situazione, che va sbloccata. La terza considerazione, ispirata dalla relazione di Sergio Fabbrini, è che se oltre a lanciare il cuore oltre l’ostacolo, vogliamo avere anche una visione realista delle politiche europee, dobbiamo fare alcune condizioni politiche ed economiche, a partire dal tema dall’elezione diretta del leader europei. A tale questione si aggiunge la flessibilità: in questo senso il fiscal compact è retrodatato. E ancora, serve un approccio molto forte alle drammatiche dinamiche sul piano sociale, in primis la disoccupazione. E infine le politiche pubbliche, a partire da un confronto e una definizione univoca degli aiuti di stato”.

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2017-06-12T18:08:35+02:00 12 Giugno 2017|Comunicati stampa, News, Notizie dal Veneto|

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