Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta ha partecipato giovedì 18 gennaio alla serata organizzata dal Circolo Acli di Mira, per un incontro sulla legge di Bilancio e sulle misure a favore di famiglia. All’evento, moderato dal giornalista di Gente Veneta Alessandro Polet, erano presenti Patrizio Negrisolo, presidente Circolo Acli di Mira e vice presidente della Lega Consumatori Venezia e il sindaco di Mira Marco Dori.
“Con questa legge di bilancio, che suggella cinque duri anni di lavoro per uscire dalla crisi, abbiamo voluto consolidare i primi segnali di ripresa – ha commentato Baretta –. Tre aspetti hanno caratterizzato la manovra: l’impresa, con l’introduzione di misure a favore dell’industria innovativa che necessita di svilupparsi. Il lavoro: la ripresa dell’occupazione ha fatto notevoli passi in avanti, ma possiamo e dobbiamo fare di più, soprattutto per i giovani. A loro favore è stato previsto uno sgravio del 50% per le aziende che assumono a tempo indeterminato. Il sociale: quando c’è ripresa la tendenza è guardare soltanto ai dati quantitativi, ma non bisogna tralasciare la qualità della ripresa”.
“Per questo – ha proseguito – la legge di Bilancio prevede un fondo per i caregiver: 20 milioni l’anno per 3 anni sono stati dedicati a chi si prende cura di anziani e malati. Una somma ancora modica, ma strutturale, che nel tempo potrà essere integrata. Va sottolineato che tale misura potrebbe far emergere una parte di lavoro sommerso”.
“Un grave errore è stato fatto in merito alle scuole paritarie – ha ammesso –, che suppliscono all’assenza della scuola pubblica, in particolare nella nostra Regione. Penso ci siano più strade per rimediare: innanzitutto l’assestamento di bilancio a giugno, poi il dibattito attualmente aperto sull’autonomia del Veneto. Resto tuttavia convinto che sia necessario cogliere l’occasione per risolvere strutturalmente il problema della paritarie”.
“Un importante intervento fatto in questi anni riguarda, poi, la lotta alla povertà, attraverso il reddito di inclusione, una misura per le fasce che non dispongono di risorse stabili o sufficienti. Le risorse stanziate sono importanti e arriveranno a superare i 5 miliardi. Abbiamo definito nel REIS, che affida la gestione direttamente ai Comuni, lo strumento di applicazione della norma”.
“Quanto alla previdenza – ha concluso –, va ricordato che sono state ampliate di altre 13 le categorie che possono accedere all’Ape social. Per le donne, che oltre al lavoro svolto si fanno carico della cura e della gestione della casa, è prevista una misura apposita che fa guadagnare anni di pensione in proporzione al numero di figli”.
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