Venerdì 17 novembre il sottosegretario è intervenuto, insieme al segretario nazionale First Cisl Giulio Romani, all’incontro pubblico organizzato da AreaDem “Il decreto banche”, moderato da Marco Taietta presso la sala civica in piazza Umberto I a San Giovanni Lupatoto (VR).
“Come tutto il settore economico, anche quello bancario ha vissuto la crisi che dal 2008 ha attraversato il mondo, l’Europa e in maniera rilevante anche il nostro Paese – ha dichiarato Baretta -. Anche se, in molti casi, la crisi del sistema bancario italiano è stata ingigantita oltre la realtà, in ogni caso, per favorire l’uscita dalla crisi abbiamo agito attraverso una politica di riforme (del credito cooperativo e delle banche popolari), attraverso interventi che hanno evitato il tracollo (Mps e le due Venete) e avviato un “mercato” non speculativo degli NPL. Se nel caso della riforma del sistema cooperativo resta il cruccio di non essere riusciti a realizzare un gruppo unico, nel caso delle popolari, va smentita l’idea che la crisi sia stata indotta da un intervento legislativo. È il contrario, abbiamo tolto il coperchio di una situazione malata, interrompendo un circuito che stava per scoppiare”.
“Abbiamo agito in un contesto che ha visto le autorità europee non tenere né con l’economia italiana e meno ancora le banche – ha proseguito – Ma, noi, nei due grandi interventi, Monte Paschi e Venete, non abbiamo mai applicato il bail-in. Una aspetto che va sottolineato, perché ci dice che le regole europee vanno riviste. Per far fronte a tutto ciò abbiamo fatto la scelta del decreto da 20 mld, con una possibilità di intervento precauzionale che siamo riusciti applicare soltanto nel caso di Monte Paschi. E che avremmo potuto attuare anche nel caso delle due venete, se non fossimo stati scoraggiati dall’Europa e dal sistema economico e finanziario e politico veneto, che non ha colto l’importanza della partita che avrebbe potuto giocarsi”.
“Ora il peggio è passato e dobbiamo evitare nuovi fronti, ancora possibili, come la situazione Carige dimostra – ha concluso Baretta -. Per questo dobbiamo lavorare su più fronti: dal un lato completare la gestione degli Npl, e , dall’altro dare risposta ai risparmiatori che hanno subito un danno involontario a seguito di azioni di mala gestio.”.
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