ROMA. Un «rifinanziamento del fondo Atlante, nato per affrontare il problema delle sofferenze», grazie all’ingresso ad esempio di casse e fondi pensione e a un aumento della quota di Cassa depositi e prestiti «con molta prudenza e attenzione» perché si tratta di risparmio postale e delle risorse per le pensioni dei cittadini, sarebbe una risposta «importante e immediata» e consentirebbe di far partire un mercato degli Npl che altrimenti «rischiamo che non riparta». Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta (nella foto) a Sky Tg24 Economia, sottolineando di «non escludere» che alla ricapitalizzazione possano partecipare anche «casse e fondi pensione» che hanno «200 miliardi di capitali quasi tutti immobilizzati in debito, anche estero». C’è, ha aggiunto Baretta, «una gamma di possibilità a disposizioni senza inventarsi strutture troppo sofisticate o che mettano in discussione l’equilibrio europeo». In ogni caso, tutta la riorganizzazione del credito rischia di essere rallentata ancora una volta dalle procedure di Bruxelles e dell’Ue.
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