“Lo Stato non può pensare di accrescere le tensioni sociali. Valuteremo caso per caso sulla base dei piani industriali, ma il principio di fondo, per noi, è che non possono esserci licenziamenti”. Così il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, intervistato da Affari&Finanza di Repubblica, ha commentato i possibili nuovi esuberi nel settore bancario. “Certo, – ha concluso – le banche devono provvedere prima di tutto con le proprie risorse, ma se servirà lo Stato farà la sua parte”.
Sempre al tema banche è dedicata l’intervista di Nando Santonastaso su Il Mattino, nella quale Baretta commenta la proposta lanciata sullo stesso quotidiano dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. “Il fatto che sia il presidente dell’Associazione tra le banche italiane ad avanzare l’idea di rendere pubblici i nomi dei primi 100 debitori colpevoli del fallimento delle loro banche o di avere costretto lo Stato e i risparmiatori a intervenire per salvarle dalla risoluzione è sicuramente un bel segnale di moralizzazione che va raccolto e approfondito – dice Baretta, che aggiunge: “Nel settore bancario molta gente, molte famiglie hanno pagato prezzi rilevantissimi in questi anni. Mi pare eticamente giusto proporre che siano noti i nomi di chi ha contribuito a creare questa situazione”.
Scrivi un commento