Alitalia, domani Baretta al convegno Fit-Cisl
22 Maggio 2018 9:30 - 13:30
Fare il punto sulle prospettive di soluzione della crisi di Alitalia e di valutare le diverse opzioni del governo e della gestione commissariale dell’azienda. Questo l’obiettivo di “L’evoluzione del trasporto aereo. Un problema di Alitalia o un vantaggio per l’Italia?“, il convegno organizzato dalla Fit-Cisl che si terrà domani, dalle ore 9.30, a Roma nell’auditorium di via Rieti.
Il convegno si aprirà con la premiazione dei vincitori del concorso “sono STATO io” e proseguirà con una tavola rotonda “Il trasporto aereo in Italia”, introdotta dalla relazione di Antonio Piras della Segretaria Generale della Fit-Cisl, a cui prenderanno parte: Ugo Arrigo, Docente di Scienze Economico-Aziendali all’Università degli Studi di Milano Bicocca; Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze; Giovanni Castellucci*, Componente del Consiglio di Amministrazione Aeroporti di Roma; Luigi Gubitosi, Commissario Straordinario di Alitalia; Roberta Neri, Amministratore Delegato di Enav; Salvatore Pellecchia, Segretario Generale Aggiunto Fit-Cisl nazionale; Vito Riggio, Presidente Enac; modera i lavori Stefania Pinna, Sky Tg24.
Secodno gli organizzatori del convegno, a oggi, esistono tre possibili esiti per il caso Alitalia: il primo è vendere la compagnia, il secondo è chiuderla, il terzo è ristrutturarla.
“Il fallimento dell’azienda, la sua chiusura, – spiega la Fit-Cisl nella presentazione dell’iniziativa – è l’ipotesi peggiore, date le enormi conseguenze sui livelli occupazionali, i costi sociali e di finanza pubblica che genererebbe, la conseguente delega quasi esclusiva dell’offerta di trasporto aereo sui cieli italiani a imprese battenti bandiera estera. Per evitare tale esito l’amministrazione straordinaria aveva dall’inizio due percorsi a disposizione: vendere Alitalia a un soggetto economico che si sarebbe incaricato di ristrutturarla oppure ristrutturare Alitalia, quanto meno elaborare e avviare un piano di ristrutturazione, per poi eventualmente cedere il vettore ad un nuovo soggetto economico. Tuttavia il governo, inizialmente, ha indirizzato la gestione commissariale verso una rapida cessione, precludendo la seconda ipotesi. Nell’anno trascorso, la rapida cessione non è tuttavia andata in porto né sembra essere a portata di mano neppure qualora anche il governo entrante desiderasse perseguirla. Lo scopo dell’iniziativa – concludono – è di analizzare le diverse possibilità in gioco, mostrando il sentiero molto stretto in grado di minimizzare le conseguenze negative di lungo termine della crisi di Alitalia”.