C’è stata la voce rotta dall’emozione ma anche la lucida analisi politica del Presidente emerito Giorgio Napolitano, le parole sull’ottimismo per uscire dalla crisi del ministro Padoan, il ricordo di Mario Draghi e Vincenzo Visco sull’uomo delle istituzioni che ha restituito dignità alla politica. E ancora le frasi di Romano Prodi e Giuliano Amato sulla dimensione internazionale di chi ha sempre guardato all’Europa come punto di riferimento. Ieri pomeriggio al Ministero dell’Economia e delle Finanze abbiamo ricordato, a poco meno di due mesi dalla sua scomparsa, Carlo Azeglio Ciampi, intitolandogli la Sala della Maggioranza.
Abbiamo ricordato non solo un grande Presidente della Repubblica, colui che risvegliò negli italiani l’orgoglio nazionale, ma anche l’uomo delle istituzioni, colui che lavorò con umiltà in via XX Settembre per dare nuovo impulso al sogno europeo. Nel suo ottimismo, nella sua ostinazione dobbiamo trovare le chiavi per uscire dalla crisi. Una crisi che non è solo economica, ma anche morale. Quella stessa Europa per la cui unità monetaria Ciampi lavorò con impegno e dedizione, oggi fa fatica a individuare una strada alternativa all’austerità per rilanciare crescita e benessere. Quella stessa Europa che, mentre presenta un atteggiamento di rigidità verso le scelte economiche italiane, ci lascia soli a soccorrere in mare donne, bambini, uomini che cercano qui, tra noi, una speranza. Quell’Europa di cui tanto sentiamo il bisogno e la mancanza!
La figura di Ciampi ci permette di ricordare che esistono valori di solidarietà ed equità sociale sui quali si fonda non solo il nostro agire, ma anche un progetto politico comune che deve ritrovare slancio.
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