“Il sindaco Luigi Brugnaro propone Venezia come sede di un’agenzia internazionale? Buona idea, da portare avanti tutti insieme”. Così il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta replica sul Gazzettino al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro in merito alle ultime dichiarazioni rilasciate. “Proposte condivisibili – secondo Baretta – , ma tutte subordinate alla comune elaborazione di un piano strategico”.
A seguire il testo integrale dell’intervista:
Sottosegretario Baretta, cosa risponde in quanto rappresentante del Governo alle richieste di aiuto del sindaco per ottenere un’agenzia internazionale? Magari quella per l’Acqua?
“Dico che si tratta di un obiettivo che vale la pena perseguire, anche come segnale alla comunità internazionale. Un’agenzia del genere si sposerebbe benissimo con quello che Venezia già ospita. Tuttavia, la proposta non può essere svincolata da un piano completo, strategico, sulla città. Comprensivo di soluzioni sulla gestione dei flussi, sul ripopolamento e sulle grandi navi, dove Governo, Regione e Comune devono lavorare e risolvere i problemi insieme”.
Brugnaro ha sollecitato anche la convocazione del Comitatone.
“A tal fine mi sto impegnando anch’io. Al netto delle scadenze istituzionali e veneziane di fine estate, penso che potrebbe riunirsi tra la fine di settembre e i primi di ottobre”.
Quando arriverà la decisione sulle grandi navi da crociera?
“Non sta a me rispondere. Ma pur non avendo la competenza necessaria, mi sto interessando per quanto possibile affinché una decisione sia presa al più presto”.
A suo giudizio, quanto denunciato dal New York Times e dalla stampa internazionale è dovuto alla carenza di finanziamenti o si tratta di un problema di gestione a livello locale?
“Né l’uno né l’altro. Per rispedire al mittente le accuse di Venezia parco a tema abbiamo bisogno di una diversa idea di città, in grado di funzionare come segnale e biglietto da visita. E quest’ultimo non può che sortire da un piano strategico che preveda anche l’immissione di nuove attività svincolate dall’offerta turistica e a misura di cittadino. Perché senza quelle, Venezia non si ripopola”.
Sono pensabili deroghe speciali o benefici fiscali per le politiche di rilancio, la tutela della residenza e la gestione del turismo?
“A questo livello il Governo già si sta muovendo, come può testimoniare il tavolo per l’ampliamento della zona franca a Porto Marghera. Anche qui, ritengo che una soluzione vada trovata tutti insieme. Non solo per Venezia, ma per le principali città d’arte”.
Ha un’ipotesi di lavoro preferita rispetto alle varie proposte messe in campo per la gestione e il contenimento dei flussi turistici?
“Nel merito, non sta a me indicare soluzioni. A titolo personale, penso che la città non presenti tutto l’anno giorni neri. E occorra studiare con la massima attenzione i picchi, sui quali è possibile intervenire in molti modi. Lo stesso dicasi per il raggiungimento di piazza San Marco: che tutti vogliano vederla è innegabile, ma non è detto che per arrivarci si debbano fare sempre gli stessi percorsi”.
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