“Siccome studiare e laurearsi è prezioso anche per la nostra economia, è giusto che lo Stato investa sul futuro dei giovani e si assuma l’onere dei contributi figurativi degli anni di studio”. Sono condensati in queste parole i motivi dell’idea lanciata lo scorso aprile dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, di fiscalizzazione a fini contributivi degli anni di studio universitari. A spiegarlo in un’intervista pubblicata sul sito Repubblica.it è lo stesso esponente del Governo Gentiloni, che interviene anche sulle misure da inserire in legge di bilancio per il lavoro giovanile.
“L’idea – sottolinea Baretta – è quella di intervenire sul cuneo contributivo e fiscale, ma in maniera strutturale, non solo con misure temporanee. La riduzione del cuneo si applica tecnicamente con degli incentivi per le imprese che rappresentano il punto di partenza. La seconda fase è la riduzione permanente del carico contributivo e fiscale per i giovani occupati”.
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