Nella serata di venerdì 16 giugno il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta è intervenuto all’assemblea CNA Venezia “La nuova rappresentanza per gli imprenditori nell’era digitale”, introdotta dalla relazione del presidente metropolinano Gabriele Zuppati, del segretario metropolitano Renato Fabbro e dal saluto del presidente Cna Veneto Alessandro Conte.
A seguire il testo dell’intervento del Sottosegretario.
“La scelta di focalizzare la vostra riflessione sul tema della nuova rappresentanza, di fronte alla rivoluzione industriale e sociale che è in atto, è un segno di serietà e responsabilità molto importante. Siamo di fronte a una crisi della rappresentanza, sia sociale che politica. C’è anche chi teorizza la disintermediazione: io non sono convinto che la risposta sia l’abolizione della struttura intermedia di tipo sociale, anche se è necessario un profondo cambiamento della rappresentanza stessa. Bisogna, infatti, riconoscere che di fronte alle sfide della contemporaneità, l’associazionismo di un tempo non basta più.
Alcuni elementi della relazione del presidente Gabriele Zuppati, che ringrazio del lavoro fatto in questi anni, e del segretario Renato Fabbro mi convincono: la strategia di fondo è avere un’idea netta di cosa interessa al Paese per diventare forte e capace di uscire dalle strettoie della crisi. La situazione economica sta migliorando, i dati ce lo confermano. Tuttavia capisco che in alcuni settori, come il vostro, si arrivi in ritardo a percepire i dati positivi della crisi. Oggi, però, si intravede una via d’uscita. Ma i numeri non bastano: serve anche una strategia. Abbiamo tre strade davanti: lo sviluppo del manifatturiero, siamo infatti il secondo paese manifatturiero in Europa dopo la Germania; turismo e cultura, siamo il primo paese al mondo per patrimonio artistico; la logistica, siamo una naturale piattaforma nel mediterraneo e Venezia è la naturale porta d’ingressi in Europa dall’Est del mondo. A unire tutto ciò il made in Italy, ovvero qualità e bellezza. Per sostenere tutto sono necessarie una struttura digitale diffusa e una solidità finanziaria. Per questo non ci possiamo permettere di perdere le due banche venete. E, a proposito di finanza, serve una riflessione sui fondi pensione. I fondi pensione negoziali hanno 170 miliardi di patrimonio accumulato: ca il 70% è investito in Bot e Cct. Abbiamo fatto una legge che consente ai fondi pensione e alle casse di previdenza di avere tasse zero nel primo 5% degli investimenti che fanno in economia reale.
Appare chiaro, dunque, quanto sia importante il punto da cui siamo partiti: la necessità di una buona e rinnovata rappresentanza.
Credo che questa sia la strada per riportare l’Italia a quell’importanza oggettiva che ha, come uno dei primi, grandi paesi del mondo”.
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