“Sono particolarmente grato agli amici della Fondazione Dià Cultura, e ad Aldo Sciamanna in particolare, per avermi permesso di essere oggi, con voi, a riflettere sul concetto stesso di periferia”. È con queste parole che il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha aperto il suo intervento al Circolo Canottieri Aniene in occasione della presentazione dell’app RomArché. L’archeoguida, realizzata grazie al finanziamento di Acea, che già nel nome evoca l’intento di valorizzare l’archeologia della Capitale, mira a fornire al turista in viaggio e al cittadino curioso gli strumenti per visitare la periferia di Roma con occhi diversi, alla scoperta di monumenti, siti archeologici, testimonianze culturali.
“Quest’app – ha continuato Baretta – permette di ripensare il termine stesso di periferia, di ridare senso e valore al nostro tessuto urbano, in momento in cui la maggioranza della popolazione mondiale vive nella aree metropolitane. Già oggi il ruolo delle grandi città oltrepassa i loro confini geografici ed istituzionali e diviene motore di sviluppo e crescita economica. Ciò è tanto più vero per un Paese come l’Italia, che possiede il più grande patrimonio artistico a livello mondiale. Il progetto della Fondazione Dià Cultura guarda a questa potenzialità, guarda alle mille ricchezze di Roma, non solo quelle più conosciute, per guidare il turista e il cittadino attraverso percorsi non usuali, ma pur sempre carichi di storia e cultura. Per questo RomArché è un esempio virtuoso, è il tentativo di mettere in rilievo – conclude il sottosegretario – le grandi potenzialità delle nostre periferie urbane, , per le quali il Governo ha stanziato 2.100 miliardi, di cui 500 già assegnati, per opere di riqualificazione. Il nostro obiettivo è superare quel senso di distacco dalle istituzioni e dal governo centrale che rischia di alterare il nostro senso civico e il nostro buon vivere”.
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