Pop venete, Baretta: “Lo Stato non ha intenzione di entrare in maggioranza” (Il Gazzettino)

Popolari venete fusione“Con Atlante c’è autonomia e collaborazione reciproca, nessun braccio di ferro. Lo Stato si muove solo a fronte di una richiesta che va accompagnata da un piano industriale e da un’operazione di mercato, non abbiamo nessun obbligo e volontà di entrare in maggioranza – commenta il sottosegretario all’ Economia Pier Paolo Baretta -. Le banche vanno salvate e possono essere rilanciate, soprattutto dopo la fusione. Tutto dipende dalla reazione degli investitori: se lo Stato entrasse in minoranza vuol dire che saremmo davanti a un intervento collettivo con gli imprenditori veneti, i risparmiatori e anche i piccoli soci. Sarebbe un’operazione significativa di recupero di fiducia”. Tecnicamente Baretta conferma i dettagli dell’entrata dello Stato, che comprerebbe le nuove azioni a sconto del 25% sulle vecchie (10 cent): i privati si vedrebbero convertire i bond al 100% in azioni, gli istituzionali al 75%. Sarà per questo che l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha confermato il rating di Veneto Banca a “B/B” con outlook negativo e abbassato i rating degli strumenti ibridi (obbligazioni subordinate) a ‘C’. “Alla base del giudizio – si legge in una nota diffusa dall’istituto veneto – la maggiore probabilità dell’attivazione del supporto governativo alla ricapitalizzazione della Banca”.

2017-02-23T10:42:46+01:00 23 Febbraio 2017|News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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