“Francamente la critica viene da chi non ha studiato la materia e non ha letto i documenti. Mi viene il sospetto che non si voglia alcun tipo di razionalizzazione, che si preferisca un quadro confuso come quello attuale. Quello che conviene alla salute dei cittadini è fare in modo che ci sia meno occasione di farsi del male, e non soltanto denunciare il fatto che ci si può far del male”.
È con queste parole che il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha chiuso la sua conversazione, sul riordino del settore giochi, con Stefano Minnucci de l’Unità. “La scommessa del governo: frenare le macchinette mangia-soldi” è il titolo di un’ampia riflessione che il giornalista dedica al tanto atteso riordino nazionale del settore dei giochi, “un intervento fortemente razionalizzatore”, come lo definisce lo stesso sottosegretario.
L’accordo prevede di ridurre “in maniera evidente sia il numero delle slot presenti sul territorio, sia i punti gioco, che oggi sono 96mila. Nell’arco di tre anni pensiamo di arrivare sostanzialmente a dimezzarli e nell’arco di quest’anno di ridurre almeno il 30% del numero delle macchine”. Eppure ora rischia di saltare.
“Abbiamo perso un’occasione e il rilancio di una discussione che riparta da zero potrebbe anche far sfuggire un accordo”.
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