“Prima di pensare all’intervento pubblico sarebbe meglio provare con il capitale privato. Ma sia chiaro che lo Stato non si tirerà indietro.
E’ preferibile che a muoversi per prima fosse la finanza veneta e che il governo agisse per colmare l’eventuale differenza nel caso in cui l’intervento del mercato non fosse sufficiente. Se penso all’importanza delle due banche venete per il territorio locale, credo che l’apporto privato sia doveroso. Sarebbe davvero un’occasione perduta se l’imprenditoria veneta risultasse assente in questa operazione, pur ribadendo la nostra disponibilità ad essere nella partita”.
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