VENEZIA «Per il Pd Veneto Andrea Martella è un candidato all’altezza del ruolo di presidente dell’Autorità Portuale di Venezia: ne abbiamo un’ottima opinione e sarebbe in grado di portare avanti gli obiettivi».
La capogruppo in Regione Alessandra Moretti taglia corto sulle indecisioni per la guida della nuova Autorità di Sistema portuale di Venezia e Chioggia. Ma è sopratutto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta a spazzare via i dubbi: «Apprendo dai giornali che sarei sponsor della candidatura dell’avvocato Alessio Vianello. Ottimo nome ma se c’è Martella in campo, lui è prioritario», dice.
La scadenza per la presentazione delle candidature è appena passata e per i prossimi quaranta giorni sarà una frenesia di trattative e contatti.
La nuova legge prevede che a nominare i presidenti delle quindici autorità portuali italiane sia il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio sentiti i presidenti delle Regioni. In Veneto il governatore Luca Zaia non pare avere ancora un nome preferito; gli piace molto l’imprenditore Damaso Zanardo ma potrebbe essere un limite il vincolo che impedisce al presidente del porto di avere altre cariche; stesso discorso per Filippo Olivetti, presidente delle società marittime Bassani e consigliere di Venezia Terminal Passeggeri. Anche il sindaco Luigi Brugnaro non ha ancora fatto capire la sua preferenza, anche perché da mesi ripete: «A Paolo Costa può succedere solo Paolo Costa». Il presidente attuale decadrà il primo ottobre; ha già fatto due mandati e se la nuova Autorità di Sistema venisse considerata una nuova struttura potrebbe farne un terzo ma è in pensione da Ca’ Foscari e per il decreto Madia non può essere designato a cariche pubbliche. Il nodo che Delrio dovrà sciogliere in tutta Italia è quello della scelta tra nomine tecniche (perché poi la politica per i porti la deciderà il governo) e nomine politiche (in tal caso, la strategia la farà ogni singola autorità ). E così ogni partito ha in serbo due nomi, uno tecnico e uno politico. Alleanza Popolare, ad esempio, punta sull’europarlamentare Antonio Cancian ma non vedrebbe male Olivetti. Il Pd punta su Martella ma apprezza anche Vianello. Nelle prossime ore il ministro delle Infrastrutture dovrebbe incontrare i vertici del Pd veneto. «Sul tema della portualità veneziana dialoghiamo col governo costantemente: è un asse strategico, abbiamo l’importante eredità di Costa e ci teniamo che il futuro del porto sia riposto in buone mani – dice Alessandra Moretti – Martella per noi è all’altezza. Alessio Vianello? Anche lui è una bella figura. Non diamo indicazioni, il ministro deciderà sulle competenze». L’avvocato Vianello è tra i pochi ad aver presentato la candidatura. «Poi ho scoperto che non serviva – sorride – Per ora non ha sottoscrizioni, oltre la mia: vedremo se ci saranno degli sponsor». Di lui ha molta stima il viceministro di Scelta Civica Enrico Zanetti: ex assessore, ex presidente del consorzio di sviluppo della logistica, Vianello da sempre è appassionato di portualità. «La mia storia professionale è un contributo e se il ministero la riterrà utile, ne sarei onorato», dice.
Confindustria si riserva di presentare una piattaforma di sviluppo strategico basata sulla Zona Franca per portare il manifatturiero a Porto Marghera . E in tal caso in nome non potrebbe che essere quello di Zanardo.
Mo.Zi.
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