«Venezia e Trieste? Devono collaborare ed essere gestite insieme. Solo così, ragionando in un’ottica unica in tutto l’Adriatico la portualità del Nordest può avere uno sviluppo». Il sottosegretario all’Economia e Finanze, Pierpaolo Baretta, non entra nella disputa tra porti e nelle polemiche sull’off-shore. Ma insiste in quello che anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio dice da tempo: niente rivalità, ma collaborazione. Questione delicata, che coinvolge anche gli equilibri interni al Partito democratico. A Trieste governa il commissario Zeno D’Agostino, nominato dal governo Renzi, la presidente della Regione è Debora Serracchiani, renziana di ferro e vicepresidente del Pd. A Venezia c’è Paolo Costa, prodiano della prima ora, ben visto anche dal governo Berlusconi che lo aveva nominato per la prima volta presidente del Porto, nel 2008. Costa è giunto al termine del suo secondo mandato e sicuramente non sarà ricandidato. Ma a quanto pare il governo avrebbe intenzione di procedere a un radicale rinnovamento dei vertici delle Autorità. Nomine che dovrebbero arrivare entro l’autunno. Equilibri precari, attese e ambizioni. Chi governerà le Autorità portuali del Nordest nel prossimo quadriennio? E poi, chi siederà sulla poltrona di presidente nel caso Trieste e Venezia fossero unificate in una sola Autorità? A Venezia circola già qualche nome. Come quello di Gian Michele Gambato, rodigino, da anni presidente della società della Regione Sistemi territoriali, influente membro della giunta di Confindustria. Ma anche quelli di esponenti del Pd. Lo stesso Baretta, che però risulta incompatibile per legge essendo a tutt’oggi sottosegretario del governo. E anche quello di Andrea Martella, giovane deputato di Portogruaro esperto in materia di Trasporti. Giochi che si apriranno nelle prossime settimane.(a.v.)
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