Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze On. Pier Paolo Baretta ha partecipato alla terza giornata di lavori del 60° Congresso Nazionale Ordini Ingegneri d’Italia. A seguire, una sintesi del suo intervento.
“Ho voluto esser qui presente oggi per testimoniare l’esigenza e la disponibilità a far sì che il rapporto tra la politica e le professioni sia più fertile e costruttivo rispetto al passato. Cogliamo questo momento di ripresa: i dati sulla produzione industriale, sull’occupazione e sui consumi sono positivi e ci confortano. È bene rilevare questa tendenza positiva, ma non ci nascondiamo la fragilità di questi segnali. Il primo compito del governo, e di tutti, in questo momento, è quello di irrobustire queste condizioni di ripresa. Bisogna quindi approfittare di questa fase, immettere elementi di fiducia come base di partenza per una prospettiva di crescita maggiore.
Cosa possiamo fare, noi, come governo, per irrobustire questi segnali di ripresa? Ci sono cinque temi sui quali l’impegno del governo è evidente, con riferimento alla vostra professione. Il primo è il piano Delrio per lo sblocco di una rete di opere infrastrutturali incompiute e che devono essere portate a termine per un ridisegno complessivo dell’infrastrutturazione del paese. La seconda è la valorizzazione di un patrimonio pubblico bellissimo, ma devalorizzato, che deve essere rigenerato e restituito alla collettività. Il terzo argomento riguarda il dissesto idrogeologico. Il paese ha bisogno di affrontare con immediatezza ed efficacia la riorganizzazione del proprio territorio, a fronte dei recenti e tragici episodi che hanno coinvolto le nostre regioni. C’è anche, come questo, la buona scuola, un progetto, oltre che educativo, di riorganizzazione fisica degli istituti, perché siano all’altezza delle nuove esigenze dell’istruzione e della partecipazione degli allievi alla vita collettiva. Per concludere, il divario digitale. Questi cinque obiettivi offrono una grande possibilità di lavoro e progettazione comuni.
Le risorse per realizzare queste idee di sviluppo ci sono e vanno liberate. Stiamo lavorando per sbloccare una parte delle risorse dal Patto di stabilità, in modo che comuni ed enti locali possano disporne per investirli in progetti per il territorio. I fondi pensioni delle casse statali possono favorire la concreta possibilità di investire in economia reale e il Governo si sta attivando perché questo sia possibile.
Tutte queste premesse comportano un’idea di paese. Abbiamo il bisogno di precisare, con forza, in questa fase di ripresa, che le nostre prospettive di rilancio sono il made in Italy, coniugato in industria, binomio turismo e cultura, logistica e welfare. Quattro assi cardinali d’investimento fondamentali, su cui dobbiamo fare leva per affrontare al meglio questa fase.
È chiaro che per questo abbiamo bisogno di una collaborazione profonda e seria con le professioni. Il mercato del lavoro è cambiato, la presenza della progettazione ha preso corpo nella vita collettiva del paese ed è dunque necessario che si crei una rete attiva di collaborazioni. Stiamo calpestando un terreno fertile e dobbiamo cogliere questa opportunità, creando momenti di incontro e incoraggiando un dialogo comune, soprattutto con le categorie delle professioni che possono partecipare alla costruzione di un’idea complessiva di Paese.”
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