«Stavolta il Pd è unito e compatto, come potete vedere. Purtroppo si è divisa l’Udc…». Un Felice Casson sorridente e di buon umore ha accolto ieri in Marittima la candidata alle regionali del centrosinistra Alessandra Moretti. Un saluto alla «Leopolda» convocata in Marittima per fare il punto sui progetti futuri per la città. Manager e rappresentanti di aziende e partecipate, ex assessori, esperti di web e comunicazione. Un mondo che alle primarie aveva in parte sostenuto Nicola Pellicani, e che adesso è pronto a lanciare la sfida e a schierarsi in buona parte per il candidato del centrosinistra Felice Casson, trionfatore alle primarie del 15 marzo. Foto ricordo sulla terrazza del Magazzino 103. Casson, la Moretti, il segretario regionale del Pd Roger De Menech e quello provinciale Marco Stradiotto. Sullo sfondo la darsena della Marittima vuota, senza grandi navi. «Il Veneto chiede di girare pagina», attacca Moretti, «nei 325 comuni che ho visitato in queti giorni ho visto una grande voglia di cambiamento. Il nostro obiettivo è vincere queste elezioni. E creare un asse Venezia-Veneto-governo per risolvere davvero i problemi. Cominciando dalla lotta alla corruzione e dalla sicurezza. Su questo il governo Zaia ha preso in giro i veneti, tagliando le risorse per i comuni e la sicurezza urbana». Casson ricorda il contributo dato al Senato per la nuova legge anticorruzione. E sull’emergenza furti e rapine, la proposta di inasprimento delle pene. «Il Veneto ha voglia di cambiare», dice Roger De Menech, segretario regionale del Pd. Marco Stradiotto sottolinea la ritrovata unità del partito veneziano: «Mi pare che non ci siano divisioni, vogliamo vincere al primo turno. Le divisioni semmai sono nel fronte di centrodestra». Dentro, nella sala convegni della Marittima, si discute di progetti e di sviluppo ai tavoli, stile Leopolda inventato da Matteo Renzi. Ambiente e informatica, recupero delle isole, eventi in Arsenale. «Bisogna uscire da questo torpore del commissariamento», sintetizza alla fine il sottosegretario Pierpaolo Baretta, cercare la discontinuità con il passato ma anche progetti e idee. Bisogna trovare la sintesi tra tradizione e innovazione, riformare le partecipate, i servizi, i ruoli del personale». Un programma a disposizione dei candidati sindaci, dice Baretta. Ecco allora Casson che rassicura sui progetti di sviluppo e sulle potenzialità della città e della sua economia. «La portualità è una ricchezza», dice, «bisogna valutare i progetti, sul piano economico, ambientale e del lavoro, e poi decidere, dare certezze alle compagnie». Alla fine si fa vedere anche Luigi Brugnaro, candidato della civica e di Forza Italia. «Rilanciare la città», dice, «se sarò sindaco lo farò».
di Alberto Vitucci
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