Il Demanio paga trenta milioni l’anno di affitti – In arrivo i tagli – La Nuova di Venezia e Mestre

VENEZIA Perché abitare in una casa in affitto e pagare un canone mensile, quando si è proprietari di altre abitazioni che costerebbero poco o nulla? Partendo da questo ragionamento, degno del buon padre di famiglia, l’Agenzia del demanio ha presentato ieri ai sindaci veneti (o ai commissari, nel caso di Venezia e di Rovigo) il piano di razionalizzazione che dovrebbe condurre a un risparmio complessivo superiore a 11milioni e mezzo di euro all’anno, sugli attuali 30 milioni di euro che vengono spesi per pagare gli affitti ai soggetti privati e che di fatto vengono sborsati dai cittadini. Insomma, per la Guardia di Finanza, l’agenzia delle Entrate e delle Dogane, la Ragioneria dello Stato, i Carabinieri e tutte le istituzioni che dipendono dal governo centrale, si parla di un piano di razionalizzazione che va dal 2014 e arriva fino al 2019. L’incontro con i sindaci è stato anche l’occasione per discutere di federalismo demaniale e per fare il punto sul tema. Gli Enti territoriale veneti hanno inoltrato quasi mille richieste di attribuzione (ovvero domande per entrare in possesso di determinati beni) di cui 541 sono state accolte, 419 no. Per ora i decreti di trasferimento firmati sono 120, ovvero il 22% del totale delle istanze accolte. Molto più bassi i dati relativi al federalismo culturale che riguarda strutture vincolate: sono ad oggi pervenute domande per 56 immobili, fra i quali villa Maria, ex villa Lebreton di Carbonera (Treviso). Nel contesto della razionalizzazione nei comuni capoluoghi sono state portate avanti diverse azioni. A Padova nel dicembre scorso è stato firmato un protocollo di intesa fra demanio, Ministero della difesa e Comune per la valorizzazione e la razionalizzazione di tre immobili dello Stato: ex caserma Barzon, ex Tribunale militare, ex caserma Romagnoli. A Treviso ci sono piani che coinvolgono Entrate, Dogane, Gdf, Ministero dell’Economia, delle Infrastrutture, dell’Interno della Salute. Intanto nel contesto del federalismo culturale è stata firmata la bozza di accordo per il trasferimento al Comune di tre immobili: porta San Tommaso, porta Santi Quaranta, ex convento Santa Caterina. Anche a Venezia si studia la razionalizzazione degli spazi. Per quanto riguarda la valorizzazione di diversi beni (palazzo Ducale, delle Prigioni, Correr, punta della Dogana, ex caserma Sanguinetti, ex monastero della Celestia) solo per l’isola di sant’Erasmo e forte Sant’Andrea è prossima la firma dell’accordo di valorizzazione. (g.cod.)

2015-03-10T10:20:45+01:00 10 Marzo 2015|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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