Tutte le opere previste e consentite dall’Accordo di programma su Porto Marghera «verranno sottoposte in anticipo al vaglio del commissario dell’autorità anti corruzione, Raffaele Cantone» spiega il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: «E questo, specie dopo quel che è successo col Mose, aiuta moltissimo perché assicurerà trasparenza ed eviterà ritardi».
È stato Baretta a salvare i 102 milioni dello Stato entrati a far parte dell’Accordo di programma sulla riqualificazione di Porto Marghera firmato l’altro ieri a Roma, accordo che porta in laguna 152 milioni di euro. Il sottosegretario all’Economia dice che in realtà è stato un lavoro di squadra e ringrazia i tecnici del ministero allo Sviluppo economico che, con le istituzioni locali, «hanno portato a casa un risultato importante per il futuro di Porto Marghera e dell’economia veneziana».
Fu, però, proprio lui sette o otto mesi fa a mettersi in moto per primo dopo aver saputo che il Ministero metteva a disposizione parte della multa pagata dalla multinazionale Alcoa a causa degli sconti sull’energia elettrica goduti e invece considerati dall’Europa indebiti aiuti di Stato. Quei 100 e passa milioni di euro rischiavano di sparire o, meglio, di finire presto nel calderone del bilancio statale perché ci sono dei tempi precisi entro i quali si possono reinvestire nei territori dove opera l’azienda multata.
Baretta, saputa la cosa, ha cominciato a muoversi anche assieme all’allora sindaco Giorgio Orsoni, e alla fine il risultato è arrivato: 23 progetti per sistemare le infrastrutture dell’area industriale verranno presto realizzati. «È bene per Porto Marghera ed è bene anche per la parte più innovativa, l’area del Vega» afferma ancora l’onorevole ricordando che 15 milioni sono destinati a rifare la viabilità attorno al Parco scientifico e tecnologico: «E chi è passato anche solo una volta per di là sa bene in quali condizioni di degrado siano le strade e quanto, invece, ci sia bisogno di un’accessibilità sicura e funzionale».
Il sottosegretario si riferisce alle attività del Vega ma anche al nuovo padiglione Aquae costruito per l’Expo ma destinato in futuro ad ospitare eventi di ogni genere. Per l’Esposizione universale di maggio il Comune provvederà a rappezzare un po’ la situazione ma l’intervento decisivo arriverà nel 2016 con i soldi dell’Accordo. «E spero che sia uno stimolo per un progetto ben più vasto – conclude Baretta -. Oltre a questi progetti realizzati con soldi pubblici, mi auguro infatti che i proprietari dei terreni della zona colgano la palla al balzo per valorizzarli investendo a loro volta».
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