MESTRE A Venezia dici «acqua» e dici tutto. Ma se dici Aquae, vuol dire Expo. E quindi una messe di operatori in fiera che parla di carenza idrica e gastronomia, di depurazione e impianti e di sabbiodotti a difesa del litorale, di pesce che vive in quel salso che non è mare e non è fiume, di turismo che va tra canneti e paesaggi da Camargue. Aquae Venezia 2015 è l’evento satellite veneziano dell’Expo di Milano, presentato ieri a Roma da i ministri Maurizio Martina (Politiche Agricole) e Gian Luca Galletti, (Ambiente). La notizia per i veneziani è che dal 3 maggio per la prima volta la città avrà un polo fieristico stabile che sarà la casa di tutti gli eventi satellite dell’Expo dedicati all’acqua.
Il luogo è il padiglione polifunzionale realizzato da Condotte nell’area Vega 2 che oggi sarà presentato ufficialmente nel corso di un convegno cui parteciperanno Cesare De Michelis (presidente di Expo Venice), Isabella Bruno Tolomei Frigerio (presidente Condotte), Camera di Commercio, il commissario di Venezia Vittorio Zappalorto, il sottosegretario al Mise Pier Paolo Baretta e il presidente della Regione Luca Zaia.
Nell’area dove l’edificio del Vega 2 non è mai stato costruito perché il mercato del direzionale è crollato e la crisi che ha messo in grave difficoltà pure il Vega 1, sono stati ricavati 14 mila metri quadri coperti da un’unica campata (progetto dell’architetto Michele De Lucchi con la collaborazione del collega mestrino Giovanni Caprioglio), e rivestiti in legno fonoassorbente per dare la giusta atmosfera a congressi e concerti con gli interni congegnati sotto la direzione artistica di Davide Rampello. «Sono molto favorevole ad Aquae 2015, perché è una straordinaria occasione per rilanciare Porto Marghera, e che si inserisce anche nell’idea che ha Expo di un rilancio complessivo — ha spiegato il sottosegretario Baretta —. Il progetto è molto importane anche per Venezia — ha precisato il sottosegretario – in un momento come questo dove la città soffre delle molte vicende che si sono state». La scommessa di revamping del Vega parte da quel padiglione costato 30 milioni di euro come dice Tolomei Frigerio, che vanta intorno a sé un’area di 50.000 metri quadri, parcheggi e pure l’affaccio sull’acqua col retrostante canale Brentelle, presenza a tema che ha tanto di pontili per l’attracco. L’idea di cambiare i connotati al Vega in chiave fieristica è stata dell’amministratore Tommaso Santini. A gestire biglietti, ingressi e flussi turisti per i sei mesi di Aquae sarà Expo Venice. Sarà un evento per tutti, grandi e piccini, investitori e visitatori occasionali. «Il tema dell’acqua sarà sviluppato in modo divertente ed interattivo per coinvolgere cittadini e turisti, famiglie e studenti»,, annuncia il presidente Giuseppe Mattiazzo. «È importantissimo che si focalizzi la grande questione dell’acqua come risorsa cruciale nell’ambito del tema portante dell’Expo, ma anche approfondire molti aspetti legati alla tutela e alla valorizzazione di questa risorsa», ha affermato il ministro Martina.
E dopo l’Expo, è già previsto che l’area sarà completata con la realizzazione di una parte ricettiva ed edifici con funzioni terziarie direzionali e commerciali, spazi ad utilizzo pubblico e verde.
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