L’ha voluta definire «la linea produttiva di competenza scientifica», il presidente degli industriali veneti Roberto Zuccato. Laboratori didattici e di ricerca, studi chimici e fisici, grazie ai quali si potranno trovare soluzioni anche per prodotti farmaceutici o sintetici.
Fino a qualche giorno fa era ancora un cantiere, oggi è il nuovo campus scientifico di Ca’ Foscari a Mestre. I quattro edifici (ma presto diventeranno sei con l’aggiunta di un’altro per laboratori e quello per la residenza universitaria) svettano in fondo a via Torino che potrebbe diventare un nuovo polo. Accanto all’università arriverà anche la Camera di Commercio (con la cessione del diritto di superficie Ca’ Foscari è in grado di costruire il quinto edificio) a dimostrare il rapporto stretto tra università e impresa che dovrà diventare il motore del futuro. Lo scandisce Zuccato («La centralità dell’impresa futura è la persona e la sua formazione») e lo ribadisce il segretario della Camera di Commercio Roberto Crosta: «L’alternanza scuola-lavoro oggi è necessaria per creare un sistema che cerchi di tenere qui le competenze». E’ l’appello che qualche minuto prima aveva fatto il presidente del Veneto Luca Zaia: «Qui c’è ancora un futuro e il campus di Ca’ Foscari lo dimostra, lo dico ai ragazzi: non si può abbandonare il territorio, non siate esterofili. Per questo servono sempre più borse di studio per i veneti». In via Torino si insedieranno i due Dipartimenti di Scienze Molecolari e Nanosistemi e di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica che avranno a disposizione laboratori e attrezzature di ultima generazione tra cui ad esempio la clean room per portare avanti le modalità di ricerca più innovative. Da lunedì 1150 studenti cominceranno ad usare aule e laboratori e biblioteca (ci sono 35 mila volumi). «Spero diventi fucina di saperi, idee, innovazioni, qui nasceranno ricerche utili al territorio», dice il rettore Carlo Carraro che ha seguito tutto l’iter travagliato (partito con Pierfrancesco Ghetti) che ha prolungato i tempi di realizzazione tra problemi con l’impresa , tecnici e burocratici. «Si apre una nuova fase per Ca’ Foscari — aggiungere il rettore eletto Michele Bugliesi — che con il campus avrà grandi opportunità di sviluppo nella ricerca, nella didattica e nella capacità di interazione con il territorio». Adesso l’area dovrà essere dotata di maggiori servizi. Actv intanto ha ampliato l’offerta di trasporti con collegamenti più frequenti con la stazione ferroviaria (dove c’è anche il bike sharing».
Dal canto loro gli studenti dell’Udu, nutrono qualche perplessità. Ieri mattina avrebbero voluto manifestare il loro malcontento («I laboratori non sono pronti, la strumentazione non è completa e i collaudi non sono stati ovviamente eseguiti»), ma essendo una manifestazione non autorizzata la questura ha invitato i giovani a lasciare l’area. «Questa è un’occasione di fiducia per il futuro e una possibilità che si realizzi una filiera significativa», ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, mentre la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto ha sottolineato «l’importanza per Mestre del polo di eccellenza, integrazione tra ricerca pubblica e le imprese private».
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