Il denso intervento della presidente di Unindustria Maria Cristina Piovesana non è caduto nel vuoto. Sia da esponenti del governo che del sindacato arrivano parole di apprezzamento e stimoli a un lavoro sempre più concreto che porti non solo il Veneto, ma l’Italia, ad affrontare la ripresa autunnale. Con la spinta delle imprese, secondo Piovesana, che devono tornare a «rischiare e investire», puntando sul saper fare e la creatività. «L’idea che in campo ci fosse un solo giocatore mentre tutti gli altri stavano sugli spalti a guardare era insostenibile. Per questo trovo molto positiva ed importante la lettera aperta della presidente di Piovesana». Il giudizio è di Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia e alle Finanze, il quale definisce senza esitazioni il documento «confortante»: «Finalmente emerge l’esigenza di un progetto collettivo che vede tutte le forze politiche e sociali assumersi una comune responsabilità. Nell’intervento di Piovesana il tema di fondo è quello degli investimenti ed è giusto chiedere al governo di creare le condizioni fiscali e normative favorevoli, in particolare sotto il profilo della semplificazione. Però è sostanziale il fatto che il leader di una fra le maggiori associazioni industriali d’Italia ricordi così energicamente che la parte che devono fare gli imprenditori è quella di assumersi il rischio d’impresa».
Secondo l’esponente di governo, per gli imprenditori non vi sarebbero alibi che possano giustificare ritardi nell’affrontare investimenti in attesa di tempi migliori. «È nei momenti di crisi – prosegue Baretta – che occorre svoltare. La posizione del presidente di Unindustria Treviso è importante: dice che è urgente passare da un clima statico in cui sia aspetta che accada qualcosa ad un comportamento attivo». Questo nonostante vi siano altre componenti del sistema produttivo, come gli artigiani, che insistono nell’attribuire quasi esclusivamente alla politica gli ostacoli verso l’uscita dalla crisi. «Ma mi pare che Confartigianato della Marca abbia avuto un atteggiamento ambivalente».
Il segretario generale della Cgil di Treviso Giacomo Vendrame riflette: «Condivido molto di quanto detto dalla presidente di Unindustria, parole che sono nel solco del percorso che abbiamo fino ad ora praticato. Ogni soggetto deve fare la sua parte. Apprezzo anche che abbia chiesto di investire maggiormente nelle aziende, che sono il motore del nostro territorio». Il dibattito è aperto. «Il mio giudizio sul governo non è certo morbido, e da tempo sostengo che serve un’accelerazione – continua Vendrame -. Il punto vero su cui lavorare è una nuova politica economica in assenza della quale non si trovano soluzioni, ma problemi. Il governo si deve impegnare in una reale e concreta politica industriale per far ripartire il Paese. Oggi abbiamo bisogno di indirizzi politici, più che di politici. Senza un piano economico e di sviluppo coerente e complessivo non possiamo puntare alla ripresa».
Gianni Favero
Silvia Madiotto
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