Grandi navi a Venezia, il sottosegretario Baretta scrive al Corriere Veneto

lettera corriere primaIl Corriere del Veneto di oggi pubblica una lettera del sottosegretario all’Economia e Finanze Pier Paolo Baretta sul tema delle grandi navi a Venezia.

Ecco il testo:

Non ho meriti particolari per aggiungere la mia firma a quella dei Vip che, nei giorni scorsi, hanno chiesto di fermare le grandi navi a Venezia. Ma lo farei, purché, nello slancio sincero di un’attenzione mondiale che fa bene alla città, non si finisca per fermare anche Venezia e il suo futuro. Ma, per cominciare, come veneziano dico che siamo in ritardo e come componente del Governo che non abbiamo più scuse. Dobbiamo decidere subito la via alternativa per l’ingresso in bacino delle navi di grande stazza.

lettera corriere grandi naviIl punto, infatti, non è impedire le crociere o il transito delle navi, ma che «quelle» navi passino per il bacino di San Marco e il canale della Giudecca. Le soluzioni ci sono e sono note. Non spetta a me indicare quale scegliere, ma si decida subito. Più si aspetta più si compromette una soluzione ragionevole per la salvaguardia sia della città sia del suo turismo crocieristico e ci si espone all’incomprensione internazionale.
Ma, l’inevitabile attenzione mondiale per Venezia rafforza l’esigenza, che è innanzi tutto dei veneziani, di confrontarci sul futuro di questo nostro straordinario – in tutti i sensi – territorio. Paolo Baratta propone uno Statuto speciale per Venezia e Paolo Costa addirittura di innalzarla a rango costituzionale; Andrea Martella, con un emendamento a nome dei Deputati veneziani, vuole attribuire alla città poteri che le mancano. Finalmente si discute. Confrontiamoci apertamente, anche sulla idea stessa di «straordinarietà» per una città che, anche dopo le ultime vicende che necessitano di una netta discontinuità – è finita un’epoca – ha tanta voglia di essere … normale!
Sicché, mentre il Commissario fa il suo delicato lavoro, che dobbiamo sostenere, le emergenze incalzano. Le recenti vicende della raffineria ENI a Marghera, la polemica sullo stadio nel quadrante Tessera, la sicurezza a Mestre, i progetti per il Lido – solo per indicare alcune priorità del lungo elenco di incompiute che attendono chi governerà Venezia e Mestre – sono lì che chiedono una svolta decisa.
Le dolorose storie che ci hanno coinvolto ci hanno ferito e intristito, ma ci hanno anche dimostrato che non bisogna mai fermarsi, adagiarsi… che, al di là delle vicende giudiziarie sulle quali la Magistratura sta facendo il suo apprezzato lavoro, non basta una sola opera, per grande che sia, a risolvere i problemi di una comunità così complessa e delicata quale è la nostra. Ecco perché servono progetti e politiche, ma, soprattutto, serve, in questo momento, una disponibilità di tutti a unire in un’idea di metropoli le tante risorse che sono in campo, economiche, sociali, culturali, educative che tengono in piedi e fanno grande Venezia e il suo territorio.
La vera discontinuità rispetto al passato (ce ne sono molte da praticare!) ci sarà se sapremo finalmente promuovere in città un atteggiamento costruttivo e collaborativo, oltre le baruffe che tanto ci appassionano, ma che non ci portano lontano.
* Sottosegretario all’Economia e deputato
del Partito democratico

2014-07-25T13:03:59+02:00 25 Luglio 2014|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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