L’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni ha reso disponibile sul proprio sito un’intervista di Enrico Mingardi al Sottosegretario Pier Paolo Baretta.
L’intervista verte sul ruolo delle P.A. nel rilancio del Paese, e sulla possibilità di rendere la macchina pubblica più efficiente, riducendo le spese inutili e ridistribuendo il personale fra i comparti.
Pubblichiamo di seguito l’incipit dell’intervista,
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Sottosegretario Baretta, quale contributo può venire dalla pubblica amministrazione per la ripresa economica del Paese?
La P.A. è una grande risorsa del Paese che bisogna imparare a valorizzare sempre più. Essa è lo strumento attraverso cui lo Stato eroga i propri servizi ai cittadini, alle imprese, alle famiglie, alla collettività nel suo insieme. Per questo dobbiamo operare perché essa venga percepita come “amica” e non come ostacolo burocratico agli obiettivi di ciascuno e di tutti. Una “vulgata”, da qualche anno molto in voga, vuole che gli italiani percepiscano la P.A. come un costo inutile ed odioso. Ora, se è vero che ci sono stati eccessi e sprechi che in qualche caso sono ancora presenti, non c’è alcun dubbio che nella P.A. esistono, e sono più diffuse di quanto appare, competenze e professionalità di rilievo anche internazionale, senza le quali sarebbe il “Sistema Paese” a non funzionare.
Ciò non significa che non siano necessari ulteriori interventi di riforma e di razionalizzazione. Obiettivi che devono essere raggiunti sulla base di una chiara strategia politica capace di mettere in relazione la macchina amministrativa con la quantità e qualità dei servizi e delle funzioni che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, vuole erogare.
Bisogna sempre ricordarsi che quando parliamo di P.A. non stiamo discutendo di un esercito di fannulloni, ma di servizi essenziali come la sanità, l’istruzione, la sicurezza, la difesa del Paese e dei suoi interessi strategici, la giustizia, il welfare, la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, ecc.
La vera scommessa della spending review sarà abbandonare in via definitiva la logica e la prassi dei tagli lineari, in linea con le raccomandazioni della Commissione europea. In particolare, sulla sanità bisogna distinguere gli sprechi sui quali bisogna intervenire, dalle prestazioni, che sono assolutamente da salvaguardare. Basta, cioè, tagli lineari, ma affrontiamo la questione caso per caso, territorio per territorio.
E’ necessario dire con chiarezza dove e come vogliamo intervenire per cambiare e migliorare la spesa e per portare a casa i migliori risultati, conquistando la fiducia degli italiani anche nei sacrifici e nelle difficoltà.
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