“Il nostro obiettivo è di dare a questo Veneto la forza di rappresentanza centrale che si merita”. Lo ha ripetuto più volte nel corso dell’ultima campagna elettorale l’on. Pier Paolo Baretta (Pd), nominato ieri sera Sottosegretario all’Economia. E l’obiettivo è stato raggiunto: il suo nome si aggiunge a quello del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato nella compagine veneta pd al Governo.
L’attenzione che Baretta da sempre riserva alle questioni venete è a 360 gradi: “La nostra regione oltre all’industria ha grandi potenzialità da sviluppare nel settore turistico e culturale, nella green economy e nell’agroitticoindustriale: tutte occasioni per un rilancio dell’occupazione. Questo territorio ha inoltre un altissimo tasso di volontariato, produce una parte importante del Pil italiano, vanta imprese leader mondiali di qualità e produttività. Per questo, in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo, il mio impegno è stato ed è quello di valorizzare le nostre eccellenze. Siamo ricchi di materie prime: non avremo riserve di oro, ma la nostra miniera sono il lavoro, l’imprenditorialità e le reti sociali. Possiamo essere un esempio importante per uscire dalla crisi, dimostrando che è possibile coniugare difficoltà e opportunità, emergenze ed eccellenze. Ci sono ancora oggi moltissime realtà di successo, che hanno fatto dell’innovazione la strategia vincente e che sono testimonianza della tenacia tipica della nostra regione”.
Per sostenere il territorio il Sottosegretario ha più volte sottolineato l’urgenza di “smontare il Patto di stabilità, allentarlo per consentire agli enti locali di avviare quelle piccole e grandi opere utili al territorio e in grado di ridare ossigeno alle imprese”. Agli imprenditori veneti in affanno ha risposto che “è tempo di attuare politiche concrete per dare respiro ai nostri imprenditori. Non possono farcela da soli: hanno bisogno di poter investire, rinnovarsi, reinventarsi, ma per farlo devono poter avere accesso al credito ed essere sgravati da una burocrazia pachidermica.
In riferimento al territorio veneziano nello specifico, Baretta segue con particolare attenzione la situazione del polo industriale di Marghera: “In piena crisi di identità, è un esempio delle emergenze che il territorio deve affrontare. La riqualificazione ambientale dell’area è un traguardo importante e un’occasione eccezionale per il futuro del sito. In generale, la tutela dell’ambiente deve essere considerata un investimento e un’opportunità di sviluppo”. Di Venezia dice che “ha il compito di trainare la crescita dell’intero territorio, rappresentando nel mondo un punto di riferimento. Importante a questo proposito è, in particolare, sostenere il settore artistico e culturale che sono il nostro miglior biglietto da visita”. Mestre è “il cuore economico dell’intero territorio, punto di collegamento tra il centro storico e il Veneto. Il Passante unisce, non divide”. Ma Venezia è anche i suoi territori: da Chioggia alla Riviera del Brenta, dal Miranese a Portogruaro e San Donà di Piave, “tutti caratterizzati da economie locali specifiche che vanno salvaguardate e ulteriormente sviluppate”.
Scrivi un commento