Poveri e Paperoni, i redditi dei futuri eletti

VENEZIA — In vetta c’è sempre lui: Silvio Berlusconi. Che, inevitabilmente, nella classifica dei redditi dichiarati dai politici che in Veneto guidano le liste per le prossime elezioni sbaraglia qualsiasi concorrenza possibile. Stando ai dati ufficiali diffusi dal governo, l’ex premier (capolista al Senato) ha un’imponibile di 48.180.792 euro, che comprende svariate proprietà: cinque appartamenti, due box, una comproprietà a Milano, un immobile ad Antigua e molto altro, a cominciare dai depositi in gestione patrimoniale presso diverse banche italiane ed estere.
Gli altri capilista sono lontani anni luce. Compresi quelli del suo stesso partito, come Renato Brunetta candidato nella seconda circoscrizione, che riguarda gli elettori di Venezia, Treviso e Belluno. L’ultima dichiarazione dei redditi dell’ex ministro, che meno di due mesi fa si lamentava di non avere i soldi per pagare l’Imu («Ho dovuto chiedere un prestito», ha assicurato), ammonta a 279.129 euro. In vetta alla lista di Veneto 1 (Padova, Rovigo, Vicenza e Verona), campeggia il nome dell’ex governatore Giancarlo Galan, il cui reddito è trascritto sul librone destinato ai componenti di governo non parlamentari: si scopre così che il suo imponibile (l’ultimo disponibile si riferisce al 2010) è di 178.882 euro. Passando al Carroccio il più ricco è il capolista al Senato Massimo Bitonci, che come deputato uscente ha dichiarato nel 2011 150.397 euro, 50 mila in più del collega parlamentare Matteo Bragantini che conta su un reddito di 100.453 euro e 70 mila in più di del sindaco di Cornuda Marco Marcolin, candidato nella circoscrizione di Venezia, Treviso e Belluno che l’anno scorso ha dichiarato circa 80 mila euro.
Sul fronte opposto, la capolista al Senato del Partito Democratico è Laura Puppato: nel 2012 ha dichiarato 154mila euro. Il suo collega di partito Pier Paolo Baretta (Veneto 2) invece conta su una dichiarazione dei redditi di 122.853 euro mentre il responsabile degli enti locali del Pd Davide Zoggia (capolista in Veneto 1) dichiara 69.528 euro.
La squadra di Mario Monti in Veneto è capeggiata, nella prima circoscrizione, dalla ricercatrice Ilaria Capua. Il sito dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie riporta la sua retribuzione annua lorda nero su bianco: 109.614 euro. Per Veneto 2 corre il patron di Brembo Alberto Bombassei, il più ricco (dopo Berlusconi) tra i capilista: dichiara un reddito di 1.304.931 euro, e — tiene a precisare — ha versato oltre mezzo milione (548.555 euro) in tasse. Al senato il premier uscente scommette infine sul docente universitario Giampiero Dalla Zuanna, che dichiara un imponibile di 76.723 euro. Alla Camera, Sel punta sull’assessore di Padova Alessandro Zan (che nel sito del Comune dichiara di non superare i 50mila euro) e su Giulio Marcon, portavoce dell’associazione «Sbilanciamoci» che nel 2011 ha dichiarato 52.527 euro. Per il senato c’è il senegalese (che vive a Firenze) Pape Diaw, che assicura che l’unico guadagno del 2012 è quello derivato dallo stipendio di 900 euro netti mensili che riceve dall’Arci.
Il Movimento 5 Stelle, per la prima circoscrizione candida alla Camera Francesca Businarolo, praticante avvocato che nel 2012 ha guadagnato 3.296 euro («Questo è quello che pagano il praticantato, e io sono tra le più fortunate. Mi batterò perché questo sistema cambi», spiega). Per il Veneto 2, a guidare la lista è Arianna Spessotto con una dichiarazione dei redditi che si ferma a 6.797 euro. «Faccio la commessa part time», spiega. Il più ricco dei candidati di Grillo dunque è il capolista al Senato Enrico Cappelletti: il suo imponibile è di 25.845 euro.
Rivoluzione Civile infine al Senato punta sul parlamentare uscente dell’Italia dei Valori Antonio Borghesi (128mila euro) mentre le liste per la Camera sono entrambe capeggiate dal magistrato Antonio Ingroia che raggiunto al telefono ha confessato di non sapere quanto guadagna nemmeno a spanne. «Queste cose le sa il mio commercialista, io non so i conti a memoria», dichiara il pm prestato alla politica prima di chiudere la comunicazione.

Fonte: Corriere del Veneto, p. 2, domenica 27 gennaio
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2013-01-27T19:37:24+01:00 27 Gennaio 2013|News|

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