Venezia è una comunità viva e va ascoltata e valorizzata tutta (territori, associazioni, opposizione), senza accentramento esasperato e personalistico. Sono le parole con le quali il sottosegretario, Pier Paolo Baretta, candidato sindaco del centrosinistra veneziano, ha concluso la sua intervista di oggi su La Nuova Venezia.
“Il governo – ha spiegato Baretta – non è un nemico di Venezia, (come invece viene dipinto ogni giorno), spesso è stato il miglior alleato di questa città e può esserlo ancora.
Nei cinque anni di amministrazione Brugnaro i governi di centrosinistra – di cui Baretta ha fatto parte – hanno fatto arrivare qui 1 miliardo e 300 milioni tra cui:
- 500 ml del Patto di Renzi
- 400 ml della Legge Speciale che era bloccata dal 2003
- costituzione della Zls con vantaggi fiscali della Zes
- Mose
- quota parte degli 80 miliardi stanziati con il coronavirus, che sono arrivati o stanno arrivando ai veneziani e al Comune.
“Adesso – ha concluso Baretta – bisogna riaprire con gradualità e buonsenso. Si può ripartire tutti insieme ma serve una svolta. La cosa peggiore sarebbe ripartire male e poi dover richiudere. A Venezia serve una nuova visione, una nuova idea di città e una nuova Amministrazione.”
L’intervista sulla La Nuova di Venezia e Mestre di oggi.
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