“Da ormai molti anni, da quando, cioè, la loro aumentata dimensione ha reso evidente a tutti che non si poteva più consentire il transito delle grandi navi nel delicato tratto del bacino di San Marco e del canale della Giudecca, ci siamo, come ben sappiamo, divisi sulla soluzione ambientalmente compatibile che salvasse questa importante attività economica”.
Inizia così la lettera che Pier Paolo Baretta, presidente di Res e ex sottosegretario all’Economia dei governi Letta, Renzi e Gentiloni, ha inviato al direttore de Il Gazzettino all’indomani dell’incidente della nave da crociera Msc Opera a Venezia.
“Mentre sostenevo (e sostengo) la soluzione Marghera – continua Baretta – ho però anteposto alle mie opinioni l’esigenza di decidere. Qualsiasi fosse la decisone. Tant’è che negli anni nei quali sono stato al Governo mi sono battuto per far convocare il Comitatone, che finalmente si riunì nel novembre del 2017 e scelse la soluzione di compromesso. E a tale mi attengo. Ma, essendo evidente che le divisioni erano così forti che avrebbero continuato a bloccare l’applicazione di quella scelta, ho più volte sostenuto pubblicamente e direttamente con i Ministri competenti a decidere che fino a che non si fosse presa la drastica decisione di firmare l’ordinanza che impedisce alle navi il passaggio per San Marco e Giudecca, saremmo rimasti in un vergognoso stallo. Così è stato. Dopo domenica, però, gli indugi, già colpevoli, diventano insostenibili”.
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