Azzardo, Governo e Regioni: la replica di Baretta a Vita.it

Il logo della rivista VitaSu Vita.it la replica del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, all’articolo sulla legge anti azzardo della Regione Piemonte, pubblicato ieri sullo stesso sito da Marco Dotti (“Se lo Stato gioca d’azzardo con Regioni e Comuni”).

Il sottosegretario conferma la volontà di continuare il dialogo con la Regione Piemonte, la cui legge regionale non rispetta l’accordo siglato lo scorso 7 settembre in Conferenza unificata. Per Baretta, l’applicazione della legge aprirebbe a una possibile «responsabilità degli amministratori» per procurato danno erariale conseguente allo spegnimento delle slot-machine non in conformità con la normativa entrata oggi in vigore in Piemonte. 

 

Caro Dotti,

possiamo evitare di ricominciare con le polemiche dai toni “alti” e gli attacchi personali e, invece, provare a sbrogliare responsabilmente le matasse che abbiamo di fronte?

La domanda è semplice: l’intesa del 7 settembre è valida? È un punto di riferimento per tutti? È così scandaloso chiedere che quanto è lì previsto si realizzi? Anche per la salvaguardia della salute pubblica e del legame sociale che sono esattamente le ragioni che mi hanno portato a proporre e decidere una drastica riduzione dell’offerta di gioco, sia per il numero delle slot sia per il numero dei punti gioco.

È possibile ritenere coerente con questa visione una situazione in cui, indipendentemente dalle intese raggiunte, un territorio può azzerare il gioco, mentre un altro potrebbe, allora, con altrettanta legittimità, aumentarlo a dismisura, vanificando lo sforzo che con l’intesa abbiamo raggiunto e cioè ridurre del 35% le slot e dimezzare i punti gioco?

L’accordo dello scorso 7 settembre – con tutte i suoi limiti – si costruisce su un delicato equilibrio, che vincola reciprocamente Governo, Regioni ed enti locali. Se il Governo si impegna a rispettare le decisioni locali in tema di collocazione nel territorio delle slot e, in questo quadro, lascia libere le Regioni a utilizzare “norme più restrittive” , dall’altro lato, Regioni ed enti locali si sono impegnate a garantire una distribuzione equilibrata sul territorio di un numero concordato di slot (ricordo: ridotte del 35% rispetto ai numeri attuali).

Alle Regioni abbiamo chiesto solo di valutare come rendere compatibile la coerenza con i propri regolamenti con quella con quanto hanno sottoscritto a livello di Conferenza.

Per questo abbiamo proposto, se necessario, un tempo di riflessione, a loro discrezione. Infine, il decreto uscirà e, trasformerà in legge quell’accordo. Per cui non si sbaglia a disprezzare la mia disponibilità a continuare a discutere, anche in questi frangenti e prima che il decreto venga pubblicato…

Un’ultima cosa: Io ho pubblicato, da voi, su Vita (qui) il testo dell’intesa mano a mano che la costruivamo. Non varrebbe la pena, per completezza di informazione, pubblicare la legge del Piemonte, così che tutti possano ragionare insieme sui dati di fatto?

2017-11-20T12:21:52+01:00 20 Novembre 2017|In evidenza, News|

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