«In Italia si opera solo sulla base di licenze e concessioni. Non esiste il “gioco” libero. Il nostro è un sistema concessorio, non valgono licenze estere. È lo Stato che concede a una società privata di operare sul nostro territorio». Sono le parole con le quali il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, spiega dalle colonne di Avvenire le modalità per gli operatori di scommesse sportive che possono operare in Italia.
La dichiarazione fa seguito al caso sollevato dal quotidiano cattolico e dall’agenzia Agimeg dello sponsor 1XBet della Lega calcio di Serie A.
Aggiunge il sottosegretario, «noi perseguiamo tutte le situazioni di irregolarità. Spesso gli operatori cercano di aggirarle, spostandosi continuamente di indirizzo on line. Comunque noi lo scorso anno abbiamo oscurato circa 6mila siti. Appena siamo in grado di intercettarli la Guardia di Finanza e i Monopoli operano immediatamente». Ma, ci tiene a ricordare Baretta, non si tratta solo di violare una precisa norma. «Oltretutto chi opera senza licenza non paga nulla. Se non sono registrati come utenti fiscali, non pagano. È dunque chiarissimo che si tratta di concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori che invece operano sulla base di una concessione e che dunque pagano».
Complimenti! Non ho mai letto un post così interessante!